François Truffaut, con accanto Jean Cocteau, Edward G. Robinson e Jean-Pierre Léaud. Nel 1959 all'epoca de I quattrocento colpi.

giovedì 26 gennaio 2012

L'ultimo terrestre



Un film del 2011, il primo diretto da Gianni Pacinotti, autore di fumetti meglio noto come Gipi. È liberamente ispirato alla graphic novel “Nessuno mi farà del male” di Giacomo Monti ed è stato presentato alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Il lavoro di Gianni Pacinotti è interessante per un duplice ordine di motivi. Il primo perché in un contesto ironico e surreale affronta il complesso tema dell’ambiguità della natura umana: l’uomo è un essere buono o cattivo? Il secondo aspetto che merita di essere sottolineato è lo stile, seguendo una approccio che è già stato avviato con successo da Paolo Sorrentino la regia privilegia la composizione e la geometria degli elementi filmici ponendo i contenuti della sceneggiatura su un piano secondario ma non per questo meno rilevante: un dialogo può essere maggiormente apprezzato quando il contesto in cui è collocato risulta più rarefatto ed al contrario può risultare danneggiato quando si rendono i personaggi più prolissi.

La storia si svolge durante l'ultima settimana prima dell'arrivo di una civiltà extraterrestre sulla Terra. L'arrivo, annunciato dai governi, passa come una notizia da seconda serata che non ha entusiasmato nessuno. Gli extraterrestri arrivano in un paese stanco e disilluso, in una crisi economica conclamata e gravissima. La gente risponde alla venuta degli extraterrestri con una reazione xenofoba ("adesso ci ruberanno il lavoro, come hanno fatto i cinesi prima di loro!") o con interpretazioni mistico religiose strampalate.

Il protagonista Luca Bertacci (Gabriele Spinelli) è un uomo con enormi problemi di relazione: abbandonato dalla madre quando era piccolo, è cresciuto nell'odio per le donne, nella diffidenza e soprattutto nell'incapacità di provare sentimenti. Questa chiusura emotiva ne ha fatto un emarginato senza passioni e senza sogni. Luca spende la sua vita tra il lavoro, barista in una sala bingo, i rari pranzi con il padre che ogni volta rinnova il suo dolore per l'abbandono della madre, "quella femmina maledetta...", e un'attrazione segreta e inconfessabile per la sua vicina di casa, un sentimento che Luca non può e non vuole permettersi e che cerca di reprimere in ogni modo. L'arrivo degli extraterrestri cambierà tutto e assumerà sempre di più le caratteristiche di una vera e propria "rivelazione" per Luca.

Questi alieni - che ricordano i "Grigi" ma si distinguono soprattutto per la loro capacità di sapere "cosa è Bene e cosa è Male" - agiscono ai margini della vicenda modificando la vita di Luca, innescando eventi che lo porteranno a scoprire una verità inaspettata e sconvolgente, fino a dargli una nuova possibilità di vita e una speranza di felicità.

In un mondo in cui le persone sono sole, hanno rapporti violenti e utilitaristici, la strada dell’ironia e della surrealtà è intelligente: evita il patetico e coglie il segno. Ma il lavoro di Gipi non è così omogeneo come il suo incipit e se qualcosa si può rimproverare alla pellicola è di non mantenere l’equilibrio stilistico nel raccontare l’anormale normalità in cui viviamo e le vere implicazioni di senso di questa accettazione, che prendono forma piena nell’incredibile avvento.

Apprezzabile la scena in cui il padre (Roberto Herlitzka) insegna all’aliena a piantare un pomodoro, per esempio, è perfetta; o ancora quella in cui l’aliena sgrana gli occhioni nel letto, al ritorno del suo “uomo” ubriaco fradicio. Meno convincente quando Gipi rappresenta in modo plateale la propria posizione sugli eventi narrati, in un modo da far venir meno il tentativo di partenza di evitare valutazioni di segno morale. Così nella scena dell’omicidio del trans (Luca Marinelli) e del salvataggio degli alieni che trasportano via il corpo senza vita del “diverso” in ossequioso rispetto, o ancora nel caso dell’incendio che divampa nella stanza d’albergo dove i due discepoli del nuovo ordine messianico si intrattengono con ragazze compiacenti e senza grosse pretese intellettuali, il regista non si limita nella rappresentazione dei fatti ma intraprende una scelta valutativa che toglie quello strato di ghiaccio sottile su cui si reggono i momenti migliori del film. In questo modo lo stesso percorso psichico del protagonista, la sua impossibilità di amare, il suo senso di colpa, la sua presa di coscienza non sembrano elementi narrati in modo coerente con le premesse, e quell’introspezione distaccata del protagonista cede il passo ad una lettura di tipo sociologica che non convince.

Insomma un bell’esordio, seppur imperfetto, con dettagli geniali non perseguiti su tutta la linea. L’ultimo terrestre è rifinito con grande gusto, ma mescola un po’ troppi toni non sempre ben accostati tra loro.

Per la cronaca va aggiunto che in occasione del film, la casa di produzione Fandango ha realizzato una campagna promozionale di marketing virale che ricorda l’esperimento “The Blair Witch Project”. Alla fine di maggio 2011 è stato creato il sito di ufologia Esseri di Luce - Visitatori dalla Pleiadi, senza alcun legame apparente con il film e con la presenza di diversi filmati di alieni. Il 6 giugno viene creato un omonimo profilo utente su YouTube da cui sono stati caricati due video su un ipotetico avvistamento di un alieno in Italia. Il 3 agosto lo stesso canale ha pubblicato un video su YouTube in cui la giornalista del TG3 Maria Cuffaro annuncia l'arrivo degli alieni. La trovata, che ricorda quella di Orson Welles del 1938, ha avuto eco anche oltre i confini nazionali e il quotidiano britannico The Guardian le ha dedicato un articolo. Il 1º settembre è stato pubblicato dal canale di YouTube della Fandango un video della trasmissione radiofonica La Zanzara in cui Giuseppe Cruciani risponde ad alcuni interventi degli ascoltatori sull'arrivo degli alieni.

La colonna sonora è tratta da Digitalism - Idealism ;)

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