François Truffaut, con accanto Jean Cocteau, Edward G. Robinson e Jean-Pierre Léaud. Nel 1959 all'epoca de I quattrocento colpi.

sabato 29 gennaio 2011

LA PASSIONE

di Carlo Mazzacurati (2010)


La realtà è quello che conta. Il cinema, per quanto si affatichi a catturare l’intima essenza delle cose, rimane sempre un surrogato della realtà, una sua riproduzione utile per la gestione delle emozioni umane. Ma i sentimenti che compongono l’esistenza risiedono nella realtà e solo in essa.
La scena è corale ma al centro c'e un uomo, in particolare un regista. Un uomo che, dopo una brillante carriera, ha esaurito le sue idee.
Pur dovendo affrontare gli ostacoli della vita quotidiana e le strategie del cinema commerciale, con le sue finzioni e la sua bramosia per il profitto, il regista si trova, per un ricatto dell’amministrazione comunale di un piccolo paese toscano, a dover allestire la rappresentazione della passione di Cristo.
L’involontaria presenza nella piccola comunità metterà l’uomo e insieme il registra di fronte alla realtà degli esseri umani, ai loro veri sentimenti, alle loro virtù, ai loro difetti.
Quando arriva il momento della rappresentazione, dopo una serie di tragicomici imprevisti e difficoltà, un ladro interpreterà il ruolo di Cristo. Un uomo grasso che non ha soldi, che è perseguitato dalla polizia e non ha scampo da una società che lo deride e lo disprezza.
Al termine della rappresentazione, quando Gesù Cristo è crocefisso sul golgota con a fianco due extracomunitari, il regista non avrà parole per commentare la messa in scena che egli stesso seppur inconsapevolmente ha allestito ed un violento temporale si abbatterà sulla terra, sui presenti, su tutti gli uomini.
Il regista ride e mentre piove a dirotto osserva la maddalena (interpretata da una ragazza polacca che ha scelto per amore di seguire il suo uomo nel piccolo paese toscano rinunciando alle sue aspirazioni, ma nella convinzione di fare quello per cui vale la pena vivere, la condivisione della vita con un'altra persona) piangere sotto l’acqua.
È una presa di coscienza quella del regista e della ragazza che involontariamente li unisce nonostante gli avvenimenti ed un destino diverso per entrambi. Ma il loro sguardo ora è proiettato verso il futuro.

Pace, silenzio e grata attenzione
porgete e preparate il vostro ingegno
a eccitare il cuore a devozione
in questo giorno prezioso e degno.
Vedendo recitare la passione
del nostro Cristo su quell’aspro regno
dove per condurre le nostre anime al porto
fu crocifisso, tormentato e infine morto.

mercoledì 12 gennaio 2011

Indagine su un cittadino al di sopra ogni sospetto

film del 1970 di Elio Petri

Alle ore sedici di domenica ventiquattro agosto, io ho ucciso la signora Augusta Terzi con fredda determinazione. Ho una sola attenuante: la vittima si prendeva sistematicamente gioco di me. Ho lasciato indizi dappertutto, non per fuorviare le indagini, ma per provare, per provare... per provare la mia insospettabilità. Tuttavia, quando hai fatto condannare al tuo posto un innocente, la tua insospettabilità non è provata. (Il dirigente)