François Truffaut, con accanto Jean Cocteau, Edward G. Robinson e Jean-Pierre Léaud. Nel 1959 all'epoca de I quattrocento colpi.

lunedì 26 aprile 2010

Il Cowboy di David Lynch

Cowboy: Salute.....

Adam Kesher: Salute a lei

Cowboy: Serata bellissima!

Adam Kesher: Si.

Cowboy: Vorrei ringraziarla per aver lasciato il suo albergo e aver fatto tutta questa strada per venire ad incontrarmi.

Adam Kesher: Si figuri … cos’ha in mente?

Cowboy: Bene, bene! Ecco un uomo che non vede l’ora di arrivare al dunque. Lei è ansioso di sapere, vero?

Adam Kesher: Secondo lei?

Cowboy: L'atteggiamento di un uomo... l'atteggiamento di un uomo va di pari passo con quello che sarà la sua vita. Lei è d'accordo con questo?

Adam Kesher: Sì.

Cowboy: Lei ha risposto così perché pensava che fosse quello che volessi sentire o perché ha riflettuto su quello che ho detto ed è convinto che sia davvero così?

Adam Kesher: Sono d’accordo con quello che ha detto, convinto

Cowboy: Che cosa ho detto?

Adam Kesher: Che l’atteggiamento di un uomo determina a grandi linee la sua vita

Cowboy: Allora visto che lei è d’accordo… deve essere una persona a cui non interessa molto la vita comoda?

Adam Kesher: E perché?

Cowboy: Lei si fermi soltanto per un secondo e ci pensi. Può farlo per me?

Adam Kesher: Ok. Sto pensando.

Cowboy: No, lei non sta pensando. Lei è troppo impegnato a fare il furbetto per pensare. Io voglio che lei pensi e smetta di fare il furbetto. Potrebbe farlo per me?

Adam Kesher: Senta, lei mi dica dove vuole arrivare? Mi dica cosa vuole che faccia?

Cowboy: Qualche volta c’è una carrozza, quanti guidatori servono per una carrozza?

Adam Kesher: Uno

Cowboy: Allora diciamo che io sto guidando questa carrozza, e se lei corregge il suo atteggiamento può sedere accanto a me...

Adam Kesher: Ok

Nessun commento:

Posta un commento