domenica 19 dicembre 2010
Vertigo (La donna che visse due volte)
F.T. LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE (VERTIGO) e' tratto da un romanzo di Boileau-Narcejac, che si intitola D' ENTRE LES MORTS, e che e' stato scritto apposta per lei , perche' ne facesse un film.
A.H. Ma era gia' un libro prima che ne acquistassero i diritti per me.
F.T. Che cos' era che le interessava di piu' in questo libro?
A.H. Quello che mi interessava erano gli sforzi che faceva James Stewart per ricreare una donna, partendo dall' immagine di una morta. Come lei sa, questa storia si divide in due parti. La prima arriva fino alla morte di Madeleine, la sua caduta dall' alto del campanile, e la seconda incomincia quando il protagonista incontra la donna bruna, Judy, che assomiglia a Madeleine. Nel libro, all' inizio della seconda parte, il protagonista incontra Judy e la obbliga ad assomigliare piu' di quanto in realta' non gli sembri a Madeleine. E' soltanto alla fine che si apprende, insieme a James Stewart, che si trattava della stessa donna. E' una sorpresa finale. Nel film ho proceduto in modo diverso. All' inizio della seconda parte quando Stewart ha incontrato la donna bruna, ho deciso di svelare subito la verita', ma soltanto allo spettatore: Judy non e' una donna che assomiglia a Madeleine, e' proprio Madeleine. Intorno a me tutti erano contrari a questo cambiamento, perche' pensavano che la rivelazione dell' identita' di Judy dovesse essere tenuta per la fine del film. Ho immaginato di essere un bambino seduto sulle ginocchia della madre che gli racconta una storia. Quando la mamma smette di raccontare, il bambino chiede immancabilmente: " Mamma, che cosa succede dopo?". Ho scoperto che nella seconda parte del romanzo di Boileau e Narcejac, quando il tipo ha incontrato la bruna, tutto continua come se dopo non dovesse succedere niente. Con la mia soluzione, il bambino sa che Madeleine e Judy non sono altro che la stessa e identica donna. Cosi' ora chiede alla madre: " E allora James Stewart non lo sa? - No".
Eccoci ancora una volta di fronte alla nostra consueta alternativa: Suspence o sorpresa? Ora, abbiamo lo stesso svolgimento dell' azione che c' era nel libro; Stewart per un po' di tempo credera' che Judy sia proprio Madeleine, poi si rassegnera' all' idea opposta, a condizione che Judy accetti di assomigliare sotto ogni aspetto a Madeleine. Il pubblico, invece, ha ricevuto l' informazione. Dunque abbiamo creato un suspance basato su questo aspetto interrogativo: come reagira' James Stewart quando scoprira' che lei gli ha mentito e che e' effettivamente Madeleine? Ecco il nostro pensiero principale. Aggiungo che esiste nel film un altro motivo di interesse oltre a questo, perche' si osserva la resistenza di Judy a diventare di nuovo Madeleine. Nel libro c' era una donna che non voleva lasciarsi trasformare, tutto qui; Nel film c' e' una donna che si rende conto che quest' uomo a poco a poco la sta smascherando. Ecco l' intreccio. C' e' un altro aspetto che chiamero' "sesso psicologico" ed e' qui' la volonta' che spinge quest' uomo a ricreare un immagine sessuale impossibile; in poche parole, quest' uomo vuole andare a letto con una morta, si tratta di necrofilia.
F.T. Infatti le scene che preferisco sono quelle in cui James Stewart accompagna Judy da un grande sarto, per acquistarle un tailleur identico a quello che portava Madeleine, la cura con la quale sceglie le scarpe, come un maniaco...
A.H. E' la situazione fondamentale del film. Tutti gli sforzi di James Stewart per ricreare la donna, cinematograficamente, sono mostrati come se cercasse di spogliarla invece che di vestirla. E la scena che sentivo di piu' era quando la donna torna dopo essersi fatta tingere i capelli di biondo. James Stewart non e' completamente soddisfatto perche' non ha raccolto i suoi capelli in uno chignon. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che e' quasi nuda davanti a lui, ma si rifiuta ancora di togliersi le mutandine. Allora James Stewart si mostra supplichevole e lei dice: "D' accordo va bene", e ritorna nel bagno. James Stewart attende che ritorni nuda questa volta, pronta per l' amore.
Tratto da IL CINEMA SECONDO HITCHCOCK di Francois Truffaut
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